Il terzo seminario di NO HATE SPEECH IN OUR MEDIA dal titolo “SI PUÒ DIRE TUTTO SENZA FARSI MALE. APPUNTI PER UN NUOVO CODICE DEONTOLOGICO PER I GIORNALISTI ” si è svolto il 4 maggio dalle 15 alle 19 nel Salone d’Onore del Palazzo della Triennale, all’interno e con la collaborazione del Festival dei Diritti Umani.
NO TO HATE SPEECH IN OUR MEDIA
giovedì 4 maggio 2017 dalle ore 15,00 alle ore 19,00
Triennale di Milano
SI PUÒ DIRE TUTTO SENZA FARSI MALE.
APPUNTI PER UN NUOVO CODICE DEONTOLOGICO PER I GIORNALISTI
Coordina: Danilo De Biasio Responsabile per l’edizione del Codice Etico del Progetto Respect Words Direttore del Festival dei Diritti Umani di Milano
Marco Di Puma – Responsabile delle attività esterne di Radio Popolare; Coordinatore per l’Italia del progetto Respect Words.
“Il contesto in cui è maturato il progetto Respect Words, gli obiettivi, le attività e gli strumenti previsti per raggiungerli”
Alessandro Lanni – Giornalista, produce e coordina i contenuti di Open Migration, progetto di data journalism su rifugiati e immigrazione. Collabora con Rai 3. “Malattie del giornalismo”.
con
Paola Barretta – Ricercatrice presso l’Osservatorio di Pavia. Docente di Opinione Pubblica e Analisi dei Media all’Università di Pavia. “I tg europei”.
Karim Metref – In Italia, Francia e Germania, ha sempre praticato il mestiere difficile ma gratificante di animatore e formatore in educazione alla pace, pedagogia interculturale e gestione non violenta dei conflitti.
Marcello Maneri – Docente di sociologia dei media, Università Milano Bicocca.“Media/politica”.
Danilo De Biasio e il gruppo di studenti delle Scuole di Giornalismo di Milano e Torino – “Presentazione delle linee guida per un codice deontologico per giornalisti sui temi dell’immigrazione e delle minoranze”
Marco Bassini Professore associato di diritto e legislazione per le nuove tecnologie dell’informazione all’Università Bocconi di Milano “Possono funzionare per i social?”
con
Martina Chichi – Giornalista e news producer coordina Associazione Carta di Roma, per la quale si dedica, in particolare, all’attività di monitoraggio dei media e alla formazione continua
“Possono funzionare sulla base dell’esperienza di Carta di Roma?”